ROBERTO ROVERSI, POETA

admin 17 settembre 2012 0
ROBERTO ROVERSI, POETA

IL RISO DEI TEDESCHI
Quel tempo, rosso
sangue di bue appena macellato.
Fuoco sui paesi
della collina o persi dentro al mare,
su chiese, monasteri,
là dove Appennino torce il corso,
fra le canne delle paludi,
dovunque Italia spinge
la sua chioma azzurra.
Gettavano lo zaino contro l’uscio.
Il riso dei tedeschi era furioso, biondo.
Senza più sonno, agnelli al sacrificio,
i cittadini alle finestre a spiare
il passo della ronda per il mondo.

CORBARI
Nelle luride stalle di Romagna
il nome è bisbigliato, una candela
brucia intanto le foglie del dolore.
Trasformato in vecchietto questuò
sul sagrato, ridendo
al nemico in agguato
e lo infuriò, poi
terribilmente vivo.
Era un ragazzo dall’ala lucente.
Solo, o con pochi, rapidi disfarono
il nemico sul ponte.
Per lui era viva la Romagna.
Questo giuoco di morte e vino
iniziò sui tavoli della sua terra,
calpestata da chiodi e da giovani fosse;
era lui il pellegrino
che guarda la divisa del nemico
nera contro la torre del Comune
e lento vuota un bicchiere di vino.
Per prati e campi verso Modigliana
intorno è tutto un cimiter.
Gli uomini sono sepolti nella spagna.
ROBERTO ROVERSI,
da
DOPO CAMPOFORMIO, Einaudi,1965

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