il documento conclusivo del congresso provinciale

admin 25 novembre 2013 0
il documento conclusivo del congresso provinciale

 

IX Congresso provinciale: documento conclusivo

Il IX Congresso provinciale assume e condivide la relazione del segretario Andrea Malpezzi, considerandola valido programma di lavoro e di orientamento politico per l’iniziativa della Federazione fiorentina.

In questo senso impegna gli organismi dirigenti, i circoli e i militanti tutti a perseguirne l’attuazione, coerentemente con gli obiettivi indicati.

In particolare occorre valorizzare la militanza e i luoghi ove essa si esercita, allargando il gruppo dirigente alle energie più giovani, alle rappresentanze dei territori, alle esperienze compiute nelle lotte sociali, del lavoro, e per la difesa della Costituzione, dei diritti, dell’ambiente, mettendo al centro della nostra iniziativa sul territorio il tema del lavoro.In questo quadro va rilanciato il PRC, proponendo il tema della trasformazione sociale.

Il PRC è necessario, ma non sufficiente, occorre costruire un polo della sinistra, autonomo e alternativo agli schieramenti politici esistenti; un’aggregazione che riguardi, non solo i soggetti politici, ma altresì le forze sociali e culturali presenti sul territorio.

È necessario inoltre costruire insieme ai soggetti sociali un movimento di massa per la democrazia e contro le politiche di austerità, movimento che non può non farsi carico della difesa e dell’attuazione della Costituzione.

Coerentemente con questa affermazione il PRC si impegna ad essere parte di una grande campagna di mobilitazione da attuarsi nei prossimi mesi, a partire dal Piano per il Lavoro e l’economia Ecologica e Solidale.

L’Europa è orizzonte necessario per costruire lotta di classe e antagonismo sociale allo strapotere delle istituzioni finanziarie ed economiche, mettendo in atto anche campagne di disobbedienza ai trattati europei.

Il governo Letta in questa situazione, in perfetta continuità con il precedente, si dimostra un perfetto esecutore delle politiche di austerità dettate dalla “troika”.

Senza rilancio dei consumi interni non c’è nessuna credibile politica economica di sviluppo.

L’Italia è un caso straordinario, ogni ipotesi di aggancio ad una eventuale ripresa non è credibile senza un mutamento radicale delle politiche economiche.

Per quanto riguarda la città di Firenze, è netta e tale rimane la nostra opposizione alle politiche messe in atto dall’attuale amministrazione, nostro obiettivo è la costruzione di una vasta aggregazione capace di imporre una svolta nel governo cittadino proponendo un’idea alternativa di città.

Per quanto riguarda la Provincia la trasformazione in ente di secondo grado lede profondamente la democrazia in una istituzione chiamata a decisioni fondamentali in tema di lavoro, gestione dei rifiuti, trasporto pubblico locale, sviluppo e agricoltura.

Al tempo stesso si impone una riflessione sulla nostra collocazione nella maggioranza regionale.

Nei prossimi mesi, a partire dai provvedimenti fondamentali del governo regionale, occorre che il partito tutto, su questioni quali: sanità, rifiuti, mobilità, nuova pista di Peretola, lavoro, peraltro già indicati nel contributo offerto alla discussione dal gruppo regionale, costruisca un suo proprio programma di fine legislatura.

A questo punto dovremo con estrema coerenza rilanciare il nostro ruolo politico e verificare la nostra attività nel governo regionale.

A partire da questo programma e dalle nostre priorità valuteremo democraticamente la permanenza nella maggioranza regionale.

Nonostante tutte le evidenti difficoltà il congresso rimane convinto della necessità di un partito che ambisca alla trasformazione della società.

Ribadendo la nostra non sufficienza, il congresso ritiene in ogni caso il Partito della Rifondazione Comunista essenziale ai processi di trasformazione sociale.

 

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